Michele Vacchiano Cultural Photography

L'articolo del mese

NOVEMBRE 2018

Il crop: come ritagliare una fotografia per migliorare la composizione

L’argomento di questo articolo è anche trattato – con numerose immagini di esempio – nel video pubblicato alla pagina https://youtu.be/6_IXr-cMfGY

Crop.
In inglese “potare”, “ritagliare”.
In fotografia, si definisce crop il taglio, o meglio ritaglio, di un’immagine.
Perché si fa?
Ad esempio, per eliminare particolari indesiderati che si sono inquadrati per errore, oppure perché l’angolo di campo dell’obiettivo usato era eccessivamente ampio e non consentiva un’inquadratura più selezionata.
La fotografia 1, pubblicata in calce a questo articolo, è stata scattata in un mercato cittadino. Lo scopo era quello di tradurre in immagine la giornata fredda e umida, i colori della frutta in vendita e del tendone, i clienti che si affollano davanti alla bancarella. Ci sono tuttavia degli elementi di disturbo, dovuti al punto di ripresa obbligato e all’obiettivo a focale fissa: l’auto parcheggiata e il carrello a sinistra, il manico di un altro carrello sulla destra, altre bancarelle che non c’entrano con il soggetto, oltre a un eccesso di primo piano e di cielo, che non aggiungono informazioni utili alla comprensione del soggetto.
Il crop (fotografia 2) ha eliminato i particolari inutili, ha ridotto l’eccesso di primo piano (che non è stato eliminato del tutto, perché il selciato bagnato e le tracce di neve forniscono informazioni sul clima e sull’atmosfera della giornata), e ha eliminato la parte alta dell’inquadratura, che conteneva un cielo troppo chiaro e slavato, oltre alla facciata di una costruzione che non avrebbe aggiunto informazioni utili alla comprensione del messaggio.
La seconda funzione del ritaglio è quella di eliminare un eccesso di primo piano o di sfondo nella fotografia di architettura.
È noto che riprendere una facciata inclinando la macchina verso l’alto genera la convergenza delle linee verticali, il che – quasi sempre – è considerato un errore.
Se non si dispone di un obiettivo decentrabile, riprendere l’edificio nella sua interezza mantenendo la macchina in bolla richiede l’uso di un grandangolare, talvolta molto spinto.
In questo modo, però, si otterrà un’immagine caratterizzata da un’ampia area di selciato o di terreno in primo piano.
In questo modo, avremo un’ampia parte di inquadratura non solo priva di informazioni importanti, ma anche e soprattutto capace di distrarre l’attenzione dal soggetto principale.
Sarà questa la parte che dovremo tagliare.
Quando effettuate il crop, curate – se possibile – che le linee diagonali eventualmente presenti nell’inquadratura inizino o terminino in coincidenza con gli angoli dell’immagine: questo darà le giuste proporzioni alla composizione e dimostrerà la cura e l’attenzione che avete dedicato alla scelta dell’inquadratura (fotografia 3).
Non preoccupatevi delle proporzioni che assumerà la fotografia dopo il taglio: il fatto che diventi quasi quadrata, oppure molto sviluppata in orizzontale, non ha alcuna importanza: le agenzie di stock accettano qualunque formato, anche se “anomalo”, purché giustificato dalla composizione.
Meglio una fotografia quadrata con il giusto rapporto tra primo piano e sfondo che un’immagine verticale occupata per metà da un inutile pavimento.
Ovviamente, per effettuare un ritaglio generoso c’è bisogno di un sensore altrettanto generoso: da un’immagine di dieci milioni di pixel non si può ritagliare granché; ma quando si hanno a disposizione decine di milioni di pixel, allora si può persino esagerare nel taglio, senza timore di ottenere un francobollo invendibile.
Con sensori grandi (tanto nel piccolo quanto nel medio formato), io posso permettermi il lusso di portare con me soltanto l’obiettivo normale: se voglio ottenere un’immagine più selezionata, mi basterà ritagliare in fase di postproduzione; se ho bisogno di una veduta grandangolare, faccio diverse fotografie sovrapposte per effettuare uno stitching.
Un ritaglio del cinquanta per cento mi restituirà un’immagine a volte ancora superiore (in termini di risoluzione) a quelle generate dalla maggior parte dei sensori oggi in commercio.
Insomma, è come se avessi a disposizione uno zoom, ma con la qualità e le prestazioni di un obiettivo a focale fissa.
Alla prossima.

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