L'articolo del mese
LUGLIO-AGOSTO 2022
Prova sul campo: Venus Laowa 15mm f/4 Macro
Il Venus Laowa 15mm f/4 Macro è un obiettivo grandangolare, prodotto in Cina, che copre il formato full-frame.
Lo schema ottico prevede 12 elementi in 9 gruppi, con tre elementi ad elevata rifrazione e uno a bassa dispersione.
La messa a fuoco e la regolazione del diaframma sono interamente manuali.
Questo significa che l’obiettivo lavora in stop-down: l’inquadratura e la messa a fuoco si fanno a tutta apertura, per poi chiudere manualmente il diaframma al momento dello scatto.
La particolarità di quest’ottica è la possibilità di raggiungere il rapporto di riproduzione di 1:1.
Ma contrariamente agli obiettivi macro di focale normale o superiore alla normale, questo grandangolare macro crea immagini spettacolari, nelle quali il soggetto appare completamente immerso nell’ambiente circostante.
Questo, a dire la verità, non è sempre un vantaggio: bisogna prestare attenzione allo sfondo, perché il formidabile angolo di campo rischia di “tirar dentro” una notevole quantità di elementi estranei, inutili o indesiderati.
Purtroppo, data la cortissima focale, il rapporto di 1:1 è più teorico che reale, dato che per raggiungerlo occorre porre il soggetto praticamente a contatto con la lente frontale.
Il diaframma, a 14 lamelle, è a scorrimento continuo, caratteristica utile ai videomaker.
La scala dei diaframmi va da 4 a 32.
L’angolo di campo sul full-frame è di 110 gradi, che diventano 85 sul formato APS-C.
La distanza minima di messa a fuoco è di 4,7 millimetri al rapporto di 1:1.
È prodotto con attacchi Canon, Nikon, Sony A, Sony E, Leica L e Pentax.
La costruzione è solida e robusta, interamente metallica a parte il paraluce, che è in plastica.
L’obiettivo può montare anteriormente filtri di 77mm di diametro.
È presente un meccanismo che consente il decentramento verticale dell’obiettivo (6mm in alto o in basso) per fotografie di architettura.
Purtroppo, una volta decentrato, l’obiettivo soffre di una forte caduta di luce ai bordi.
Se questa può essere entro certi limiti corretta in postproduzione, non così il livello di nitidezza, sufficiente al centro ma vistosamente insufficiente ai bordi.
La distorsione assume un andamento complesso (profilo “a baffo”), particolarmente evidente quando si fotografano soggetti con andamento lineare.
Adobe Camera Raw e Lightroom non riconoscono automaticamente l’obiettivo, dato che questo non parla con la macchina, rendendo impossibile la registrazione dei dati Exif.
Per questo i casi sono due: o si correggono manualmente il purple fringing e la distorsione, oppure, più semplicemente, si scarica il profilo dell’obiettivo direttamente dal sito del produttore, si copia nella cartella specificata dalle istruzioni e – seguendo una semplice e ben descritta procedura – si consente a Lightroom e a Camera Raw di riconoscere l’obiettivo e di correggerne le principali aberrazioni.
Il diaframma a 14 lamelle produce dischi di sfocatura rotondi, con un visibile effetto cipolla.
Questo significa che le sorgenti luminose sfocate si presentano come una serie di cerchi concentrici che evocano l’aspetto di una cipolla tagliata.
Come è facile intuire, la tenuta al controluce è problematica: il consiglio è di non fotografare con una fonte di luce diretta nell’inquadratura.
In conclusione, il Laowa 15mm Macro non è un obiettivo facile da usare a mano libera, data l’assenza di automatismo del diaframma e la necessità di lavorare in stop-down.
La sua resa appare buona alle brevi distanze ma decisamente poco entusiasmante all’infinito, soprattutto ai bordi.
È adatto a ottenere immagini spettacolari, da effetto speciale, capaci di ravvivare un reportage, ma non lo consiglierei per un uso continuativo: soprattutto se abitualmente si utilizzano obiettivi di alta gamma, le differenze, in termini di resa, all’interno di un reportage rischiano di rendere quest’ultimo qualitativamente disomogeneo.
Alla prossima.
Gallery
