Michele Vacchiano Cultural Photography

Il "tip" del mese

Ogni mese un suggerimento, un consiglio, un "trucco del mestiere" utile a rendere piů divertente, piacevole e professionale il lavoro del fotografo.

DICEMBRE 2014

Mannaggia al vetro!

Dicembre.

Natale si avvicina e le vetrine sono piene di decorazioni e oggetti interessanti.

Ma avete mai provato a fotografare l’interno di una vetrina?

Impossibile, vero?

Di solito l’interno della vetrina è più buio dell’ambiente antistante e il vetro si comporta da specchio, riflettendo tutto ciò che vi è intorno, fotografo compreso.

Inoltre spesso all’interno della vetrina sono presenti ulteriori superfici riflettenti che amplificano il fastidioso fenomeno.

Un’altra situazione problematica è quella che si verifica all’interno di un museo (ammesso che sia consentito fotografare), quando si vogliono riprendere gli oggetti racchiusi nelle teche di vetro; o ancora davanti alle vasche di un acquario o di un rettilario.

E ancora: come fotografare il paesaggio attraverso il finestrino del treno, del bus o dell’auto? In questo caso il problema è ancora più grave perché lo sporco depositato sul vetro (senza contare i graffi) diffonde ulteriormente la luce e abbatte in modo inaccettabile la nitidezza dell’immagine.

Soluzioni?

Escluso il filtro polarizzatore, del tutto inefficace a causa della varietà e dell’imprevedibilità degli angoli di riflessione, non resta che ricorrere a un semplice ma efficace “barbatrucco”: dato che i riflessi provengono dalle aree laterali rispetto all’asse di ripresa, non resta che eliminarli appoggiando la ghiera frontale dell’obiettivo direttamente al vetro. In questo modo la montatura anteriore dell’obiettivo formerà un impenetrabile cono d’ombra e il vetro si comporterà come un qualunque filtro avvitato davanti alla lente frontale.

Raccomandazioni importanti:

1. Poiché molti obiettivi hanno la lente frontale che sporge oltre la montatura esterna, è consigliabile fare uso di un buon paraluce a copertura totale ed appoggiare quest’ultimo al vetro. Il paraluce non deve essere del tipo “a petalo”, perché lascerebbe passare la luce dagli angoli, ma perfettamente cilindrico o tronco-conico. Un paraluce rigido (in metallo o plastica) rappresenta la soluzione ideale ed evita quei cedimenti e quelle imprecisioni che si potrebbero verificare con un paraluce in gomma.

2. E’ evidente che il vetro deve essere pulito. Quello delle vetrine di solito lo è, grazie al lavoro quotidiano delle commesse; e lo è anche (quasi sempre) quello delle teche nei musei. Al contrario, trovare un vetro pulito e privo di graffi sui treni è un’impresa quasi disperata. Piuttosto che ottenere una foto da buttare, è meglio lasciar perdere.

3. Eliminate qualunque filtro, soprattutto i cosiddetti filtri di protezione (che io continuo a sconsigliare): di superfici aria-vetro ce ne sono già a sufficienza!

4. Escludete l’autofocus: premendo l’obiettivo contro il vetro rischiereste di forzare (e quindi di rovinare) i delicati meccanismi.

Quale obiettivi usare?

Una vetrina, la vasca di un acquario o la teca di un museo richiedono una ripresa alquanto ravvicinata e nello stesso tempo caratterizzata da un vasto angolo di campo. A meno che non vogliate concentrarvi su un unico oggetto (in questo caso è raccomandabile un obiettivo macro), le focali migliori sono quelle grandangolari. L’eventuale eccesso di inquadratura sarà poi compensato da sapienti tagli in fase di trattamento.

All’interno di una vetrina, e ancor più nella vasca di un acquario, la luce è scarsa. Se fotografate a mano libera (e non potete non farlo, dovendo premere con forza la macchina contro il vetro), la stabilità sarà assicurata dalla forza della pressione, che vi consentirà tempi di otturazione anche piuttosto lunghi. Se avete paura che il paraluce possa scivolare sul vetro liscio, incollate al bordo dell’accessorio una sottile striscia di gomma nera.

Il flash costituisce spesso una valida alternativa: la sua luce si rifletterà sul vetro ma il riflesso non colpirà l’obiettivo, dato che questo sarà letteralmente incollato alla vetrina. Evitate tuttavia il flash se all’interno della vetrina ci sono oggetti riflettenti.

A chi fotografa il paesaggio dal finestrino di un mezzo in movimento raccomando di prestare la massima attenzione al mosso. Se il mezzo si muove il mosso è inevitabile. E sottolineo “inevitabile”, anche se si adoperano tempi di otturazione rapidissimi. Scattate a un millesimo di secondo, ingrandite l’immagine al cento per cento e scoprirete ugualmente che la foto non è nitida!

L’unica soluzione, se non cercate un mosso voluto (ma in questo caso è consigliabile che il tempo di otturazione sia deliberatamente lungo), è aspettare che il mezzo si fermi.

Alla prossima.

Gallery

A Courmayeur, una scultura lignea raffigura un cagnolino contenuto in un sabot, il tipico zoccolo diffuso nelle Alpi occidentali. Il flash non ha dato riflessi sul vetro, ma ha causato delle forti aree chiare sul soggetto, che non è stato possibile correggere del tutto in postproduzione. Interno di un negozio di oggettistica e arredamento a Courmayeur. Il flash non è stato necessario, data la forte luce proveniente da un’altra grande vetrina sulla destra; tuttavia il tempo di otturazione (un trentesimo di secondo) ha richiesto mano ferma e macchina saldamente premuta contro il vetro. Pinguini fotografati presso l’acquario del Musée Océanographique de Monaco. In questi casi non basta che la macchina sia tenuta salda contro il vetro: bisogna anche aspettare che i soggetti siano ragionevolmente fermi, dati i tempi di otturazione piuttosto lunghi che la luce ambiente richiede (qui un quarto di secondo a f/8 con una sensibilità di 200 ISO). Ceratophrys cranwelli fotografato presso la Casa delle farfalle di Cervia. Obiettivo macro da 50 millimetri appoggiato al vetro, un cinquantesimo di secondo a f/5,6 con una sensibilità di 800 ISO (nel centro è vietato usare il flash).Ceratophrys cranwelli fotografato presso la Casa delle farfalle di Cervia. Obiettivo macro da 50 millimetri appoggiato al vetro, un cinquantesimo di secondo a f/5,6 con una sensibilità di 800 ISO (nel centro è vietato usare il flash). La vetrina di un negozio di antiquariato e oggettistica. Il flash è stato rivolto verso l’alto (il soffitto interno alla vetrina era bianco) per evitare di suscitare più riflessi di quanti già ce ne fossero. Particolare di stoffe decorate. L’inquadratura volutamente ristretta ha richiesto l’uso di un obiettivo macro.