Michele Vacchiano Cultural Photography

Il "tip" del mese

Ogni mese un suggerimento, un consiglio, un "trucco del mestiere" utile a rendere piů divertente, piacevole e professionale il lavoro del fotografo.

APRILE 2013

Oggi sposi? Buon per loro!

E' aprile e la stagione dei matrimoni si avvicina.
Okay, la gente non si sposa più come una volta, sono tempi difficili, molti scelgono di convivere anche per motivi economici...
Ma fortunatamente c'è ancora chi - per tradizione o per convinzione - decide di suggellare con una bella cerimonia la scelta di vivere insieme.
E qui inizia la ricerca del fotografo.
Che spesso - sempre per i soliti motivi economici - viene scelto tra gli amici o i parenti: che bisogno c'è di un professionista quando lo zio Ernesto si è appena fatto regalare per la pensione l'ultimo modello di reflex con sensore da due ettari e zoom 18-640?
Tra i tanti vantaggi del digitale c'è anche quello di averci convinto che - con la macchina giusta - chiunque sia in grado di fare fotografie "professionali".
Nulla è più lontano dal vero!
E' vero che chiunque (o quasi) è in grado di fare una fotografia tecnicamente riuscita, a patto che conosca i suoi strumenti di lavoro e possegga alcune nozioni di base; ma questo non è sufficiente per trasformare un dilettante in professionista!
Soprattutto, non basta avere una reflex di ultima generazione e saperla usare per improvvisarsi fotografi di matrimonio.
Chi lo crede resterà acerbamente deluso e - quel che è peggio - rischierà di perdere l'amicizia degli sposi, scontenti della qualità "dilettantistica" del reportage.
Il fotografo matrimonialista, infatti, è un professionista vero, di quelli con i fiocchi e le frange: egli possiede le conoscenze tecniche, logistiche, sociali e psicologiche più adatte a gestire un tema così peculiare e professionalmente "rischioso".
Deve affrontare spose emozionate, mamme isteriche, preti intransigenti, amici idioti e parenti imbranati, il tutto senza perdere la concentrazione e sapendo che alcuni scatti non saranno in alcun modo ripetibili.
Deve saper confezionare un prodotto tecnicamente riuscito, esteticamente gradevole e ricco di contenuto informativo, in modo che gli sposi possano rievocare, anche a distanza di anni, non solo lo svolgersi della cerimonia ma anche la gioia e le emozioni di una giornata indimenticabile .
Solo così potrà sperare di vincere la concorrenza (numerosa, esperta ed agguerrita) e di ottenere sempre nuovi lavori, grazie alla favorevole pubblicità derivante dal "passaparola" di clienti soddisfatti.
Insomma, per fotografare un matrimonio ci vuole una specializzazione che non tutti i professionisti hanno: io, ad esempio, non ce l'ho (quindi se qualcuno pensa che questo sia un articolo stile "Cicero pro domo sua" è decisamente fuori strada).
Per cui, se gli amici vi chiedono di "fare qualche foto" durante il loro matrimonio, allora potete anche starci, chiarendo con estrema trasparenza che in ogni caso non intendete sostituire il fotografo ufficiale e declinando ogni responsabilità sul risultato finale.
Ma se vi chiedono di realizzare l'intero servizio fotografico, allora lasciate perdere e consigliate loro di risparmiare un po' sulla carrozza (bastano due cavalli, che se ne fanno di quattro?) e rivolgersi a un matrimonialista vero!
L'unica eccezione è rappresentata dall'eventualità che gli sposi abbiano reali esigenze di risparmio: se scelgono l'auto del papà invece che noleggiare la Rolls-Royce d'epoca o la limousine; se organizzano il rinfresco nei locali della parrocchia o a casa dei genitori invece che al Grand-Hotel-Avec-Park-Enorme-De-Luxe, allora si può capire che vogliano risparmiare anche sul fotografo.
In questo caso offrite loro, come vostro dono di nozze, quello che sapete fare.
Ma poiché un regalo va fatto col cervello oltre che con il cuore, prima della cerimonia cercate di informarvi e di approfondire le vostre conoscenze in merito; consultate siti di fotografi di matrimonio e cercate di ispirarvi al loro stile e alla loro inventiva, facendo vostre le soluzioni più originali e  creative: copiare le buone idee non è reato!
Soprattutto, curate di avere tutto pronto e in perfetta efficienza: caricate le batterie della reflex la sera prima, acquistate pile di ricambio per il flash, portate con voi più di una scheda di memoria...
Insomma, se decidete di regalare il vostro lavoro, fate in modo di regalare un buon lavoro.
Se invece - come dilettanti - accettate di realizzare l'intero servizio chiedendo anche di essere pagati… beh, allora non posso far altro che manifestare la mia disapprovazione, ricordando che praticare prezzi "da amico" senza rilasciare regolare fattura si configura come turbativa del mercato e danneggia i professionisti veri, che di fotografia ci campano e su quel che guadagnano devono (giustamente) pagare l'IVA, i contributi previdenziali e le imposte sul reddito (chi non lo fa commette un illecito e allora non ha il diritto di lamentarsi per la concorrenza "sleale" dei dilettanti. Ma io parlo delle persone oneste).
Morale: quando i futuri sposi (quelli che noleggiano la Rolls e prenotano all'hotel di cui sopra) mi chiedono di "fare qualche foto" io rispondo - in modo cortese ma inequivocabile - che non ho nessuna intenzione di entrare in competizione con il fotografo ufficiale, per cui se mi vogliono come invitato io andrò come invitato, divertendomi, mangiando e brindando alla loro felicità, ma senza macchina fotografica.
Se invece mi vogliono come fotografo ("Ehm, veramente il fotografo ufficiale non c'è... e pensavamo che tu...") i casi sono due: o mi incarico come professionista dell'intero reportage (ma chiarisco che non è il mio settore specifico e se accettano egualmente allora parliamo di soldi), oppure - meglio - fornisco loro un elenco di colleghi bravi e soprattutto più specializzati di me.
Alla prossima.

Gallery

Un momento della cerimonia Un momento della cerimonia Un momento della cerimonia