
Con questo articolo Michele Vacchiano
ha vinto la nomination per il Premio Nazionale
"Green Ribbon" 2013
Wineland. Terra, natura e genti di Langa.
"Terra da vino. Si chiama Piemonte" era uno slogan che compariva su manifesti e pieghevoli promozionali curati dal servizio turistico della Regione, una trentina di anni fa.
In realtà il Piemonte è molto di più. Se si eccettua il mare, da cui lo separano le Alpi Liguri e l'Appennino, quasi tutti gli ambienti vi sono rappresentati: dai ghiacciai alpini alle sponde "mediterranee" del Lago Maggiore; da vette che sfiorano (e superano) i quattromila metri alle pianure allagate dove si coltiva il riso; dai deserti d'alta quota alle dolci colline vinicole del Monferrato e delle Langhe.
La varietà coinvolge non soltanto il paesaggio, ma anche le genti e le civiltà. E le lingue, che da sempre sono veicolo ed espressione della cultura materiale. A parte il Piemontese, suddiviso in vari dialetti locali (e censito dall'Unesco tra le lingue minoritarie meritevoli di tutela), nelle valli del nordovest si parla il Francoprovenzale, all'ombra del Monte Rosa è viva e vitale la lingua Walser (un dialetto alemanno risalente all'alto medioevo), mentre fra le montagne cuneesi ancora risuona l'Occitano (o Provenzale), la dolce parlata dei troubadours quasi scomparsa nel sud della Francia ma gelosamente custodita dall'isolamento delle vallate alpine.
Proseguite con l'articolo e buona lettura!
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